venerdì 3 gennaio 2020

Luigi Fontanella

VINCENT
(ovvero in viaggio verso Auvers-sur-Oise)


                                                       «Il miglior modo di apprendere la vita
                                                       è l’amore di ogni cosa, compreso l’amore».
                                                                                                    Theo a Vincent

Come chi lascia, in viaggio,
incise in un luogo amato
le proprie iniziali
sul tronco di un albero
o una semplice pietra…
Per chi se non soltanto per se stessi?

O forse per trovare un tuo gemello
dopo quel momento eterno di vita
o cancellare di colpo
il tempo ch’è trascorso
ritrovandolo inviolato e quasi indistrutto?

A capofitto nel ricordo, quando
soprappensiero
ogni cosa acquista un valore
netto, evidente. Oggi mi tornano
in mente quei sassolini
che raccolsi insieme con Emma
sulla tua tomba di Auvers.
Negli occhi i pini al tramonto,
il ponte di Langlois, i papaveri infiniti,
l’interno spoglio della tua stanzetta,
la minuscola trattoria fuori mano
tutta fiorita e vuota,
il vigneto rigoglioso,
le strepitose distese di grano.

Quanto inciso nel tuo cuore, Vincent,
fosse esaltazione o sconforto,
è scritto nelle lettere a tuo fratello
che ora ti giace accanto.
Lui voleva salvarti dalla follia,
ma tu conoscevi la felicità
soltanto per soffrirne la perdita.

da Forse un altrove. Ipotesi di viaggio attraverso la poesia

antologia di prossima pubblicazione presso “Il Labirinto”

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