E…
DOPO?
Tu
chiedesti in un sussurro:
«E…
dopo?
Che sarà… dopo?»
Il
letto era là, sfatto,
e
tu eri smarrita…
Ora
per la città, alta levando
la
grazia del tuo capo, adombrata
la
fronte, quasi una sfida,
dalla
rossa frangetta dei capelli,
librandoti
cammini
sopra
i tacchetti a spillo.
Nei
tuoi occhi ride
uno
sguardo
che schernisce.
Il
essi leggo il divieto
che
si possa scambiarti, come oggi tu appari,
con
l’altra te stessa di ieri
svestita,
indifesa.
Inutile
gioco è questo.
Per
me tu sei
la
donna di ieri:
quella
che vergognosa,
come
presa da febbre,
si
abbandonava
pietosa
e ardente.
Come
potrai, ora, tu stessa credere
e
farmi credere che un’altra,
un’altra
era la donna
che
là giaceva, quasi
pietosa
nell’offerta,
quella
che in un sussurro chiedeva:
«E…
dopo?
Che sarà… dopo?»
Traduzione di Alfeo Bertin
da
Poesie, Garzanti, 1970
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