lunedì 23 agosto 2021

Evgenij Evtušenko

 

E… DOPO?

 

Tu chiedesti in un sussurro:

«E… dopo?

                      Che sarà… dopo?»

Il letto era là, sfatto,

e tu eri smarrita…

 

Ora per la città, alta levando

la grazia del tuo capo, adombrata

la fronte, quasi una sfida,

dalla rossa frangetta dei capelli,

librandoti cammini

sopra i tacchetti a spillo.

 

Nei tuoi occhi ride

uno sguardo

                        che schernisce.

Il essi leggo il divieto

che si possa scambiarti, come oggi tu appari,

con l’altra te stessa di ieri

svestita,

                 indifesa.

 

Inutile gioco è questo.

Per me tu sei

la donna di ieri:

quella che vergognosa,

come presa da febbre,

si abbandonava

pietosa

               e ardente.

 

Come potrai, ora, tu stessa credere

e farmi credere che un’altra,

un’altra era la donna

che là giaceva, quasi

pietosa nell’offerta,

quella che in un sussurro chiedeva:

«E… dopo?

                     Che sarà… dopo?»

 

 

Traduzione di Alfeo Bertin

 

da Poesie, Garzanti, 1970

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