lunedì 2 agosto 2021

Emily Dickinson

 LA MIA VITA ERA RIMASTA

 

La mia vita era rimasta – un fucile carico –

negli angoli – finché un giorno

è passato il proprietario – l'ha identificata –

e mi ha portato via –

 

e adesso vaghiamo per boschi sovrani –

e adesso cacciamo la cerva –

e ogni volta che parlo per lui

le montagne chiare rispondono –

 

e se sorrido, che luce cordiale

splende sulla valle –                  

È come se un volto vesuviano

avesse mostrato il suo incanto –               


e quando la notte – compiuto il nostro giorno –

io veglio sul capo del padrone –

è meglio che avere diviso

un profondo cuscino di piume –

 

Del suo nemico – sono nemica mortale –

Nessuno fa ancora una mossa –

se lo punto con un occhio giallo –

o con pollice fermo –

 

Anche se potrei vivere – più a lungo di lui

più a lungo lui di me – deve vivere –

perché ho solo il potere di uccidere,

senza – il potere di morire –


(754)

Traduzione inedita di Silvia Bre

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