VISITA
Ieri mattina ho avuto nostalgia
di te. Sono salito
a trovarti. Ma
intorno
tutto era spoglio e
nudo, primavera
non si mostrava
ancora.
Il tuo sguardo era
dolce e indagatore.
Chiedeva: «Perché
non
vieni più spesso?
Non dimenticare
che l’avevi
promesso.
Questa pietra mi
tiene
stretta – è la casa
eterna,
che mi ero fatta e
ne ero
soddisfatta, lo sai
–,
ma, inutile
nasconderlo, mi pesa.
Voi dove siete,
figli, che mi avete
lasciata sola in
questo
sonno senza
risveglio?
Solo conforto è che
qui ho ritrovato
chi da me non sarà
mai più diviso
e che tanto mi ha
attesa,
lo sapete. Ma non
immaginate
come vorrei che
m’avesse aspettato
ancora un poco, ancora
il tempo di un
sorriso di un addio
lasciato al sole e
al vento
che qui non tace
mai, che ci consuma».
(inedita)
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