DE INSOMNIA
Non è insonnia lo svegliarsi presto
alle quattro del mattino intenti fissare
la dolce notte che morendo sbianca.
E all'ultimo che rientra
cambiando marcia sulle rampe -
se travolge un gattino e l'uccide non sa
il disgraziato che l'amante giovane
lo tradirà - succede il primo
di quei fornitori alerti di giornali
e cartoni di latte con la data già
del giorno che verrà -
e ormai umetta - la mia pazienza
ha avuto ricompensa -
la serranda il sanguigno risveglio
di questa città che non rilascia visti
d'uscita che temporanei.
Ma forse è possibile che sul
limaccioso flutto s'innalzi
l'addio beffardo d'un treno che porta via?
Cielo celeste del convoglio
che fila al nord
stempera di petali di rosa i volti
dei fuggitivi intirizziti e felici...
Insonnia era non addormentarsi
col minaccioso nembutal
per cui morì la cara
la buona Marilyn in Los Angeles
Quel tempo non è più per me è tempo
di luce che cresce.
da Verso le sorgenti del Cinghio, Garzanti, 1993
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