lunedì 13 settembre 2021

Attilio Bertolucci

DE INSOMNIA


Non è insonnia lo svegliarsi presto

alle quattro del mattino intenti fissare

la dolce notte che morendo sbianca.


E all'ultimo che rientra

cambiando marcia sulle rampe -

se travolge un gattino e l'uccide non sa

il disgraziato che l'amante giovane


lo tradirà - succede il primo

di quei fornitori alerti di giornali

e cartoni di latte con la data già

del giorno che verrà -


e ormai umetta - la mia pazienza

ha avuto ricompensa -

la serranda il sanguigno risveglio

di questa città che non rilascia visti

d'uscita che temporanei.


Ma forse è possibile che sul

limaccioso flutto s'innalzi

l'addio beffardo d'un treno che porta via?


Cielo celeste del convoglio

che fila al nord

stempera di petali di rosa i volti

dei fuggitivi intirizziti e felici...


Insonnia era non addormentarsi

col minaccioso nembutal

per cui morì la cara

la buona Marilyn in Los Angeles


Quel tempo non è più per me è tempo

di luce che cresce.


da Verso le sorgenti del Cinghio, Garzanti, 1993

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