SOLITUDINE
Pensando a te che trabocchi
di
solitudine. Ascoltando la
tua voce dire dal registratore
“Solitudine”. La parola, la voce,
stracolma di essa, ed io,
con te lontana, così
perduto
in essa – perduto
in solitudine
e pena. Nere
e insopportabili,
pensandoti con ogni
fibra
della mia carne, in ogni
istante
del giorno e della notte.
Oh, amore, col
tempo,
abbiamo
dimenticato l’amore,
sedendo vicini, ma soli.
Abbiamo mangiato insieme,
ognuno solo dietro il proprio piatto,
nascondendoci dietro i
bambini,
e insieme
abbiamo dormito
in un
letto solitario. Ora a te
il mio cuore si
volge, finalmente
sveglio,
pentito, perduto
nella solitudine
finale. Parla
con me. Discuti con
me.
Rompi il nero silenzio.
Parla
di un albero pieno di
foglie,
di un uccello che vola,
della luna
nuova al
tramonto, di una
poesia, un libro, una persona
–
tutti i discorsi qualunque
coi quali la tua voce
sonora e tranquilla mi cura.
La parola libertà. La parola pace.
Traduzione di Francesco Dalessandro
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