DONNE
Se è vero che le sofferenze d’amore possono misurarle
i nipoti di Freud, il prof. Cazzullo, gli stregoni, dio
padre
onnipotente e chi altro mai negli intermundia
delle trascendenze, fino al punto di convincerci
che tutto sommato non ci va malissimo o che, amen,
è stata una pessima idea, noi stiamo al fenomeno:
chi scava il
corridoio e vuota i posacenere
nei sacchetti di plastica e questi nei cassonetti sotto
casa guardando con invidiosa malizia i palombari
della N. U. sprofondarli con gli altri universi pattumi
nei camion bianchi e verdoni che fanno il giro
degli isolati – nel senso reale e metaforico
della parola – e poi risale a dirlo alle piante,
allo specchio senza guardarsi, al bottiglione
di odio controllato senza contare i bicchieri…
E chi danza.
Perché nelle sale da ballo – classico o moderno che sia –
non
si insegna la storia: né le vittorie di Pirro, né la presa
di Singapore, e meno che mai i proclami delle porche
madonne sull’abbattimento dei muri e i turni
alle culle piene senza concorso di padri; promesse
velocemente disdette, ma fatte, firmate ed approvate
in un ristorante cinese di mezza periferia, mezza estate
ed intera finzione.
DA Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2019
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