lunedì 18 settembre 2023

Alessandro Ricci

 DONNE

 

Se è vero che le sofferenze d’amore possono misurarle

i nipoti di Freud, il prof. Cazzullo, gli stregoni, dio padre

onnipotente e chi altro mai negli intermundia

delle trascendenze, fino al punto di convincerci

che tutto sommato non ci va malissimo o che, amen,

è stata una pessima idea, noi stiamo al fenomeno:

 

chi scava il corridoio e vuota i posacenere

nei sacchetti di plastica e questi nei cassonetti sotto

casa guardando con invidiosa malizia i palombari

della N. U. sprofondarli con gli altri universi pattumi

nei camion bianchi e verdoni che fanno il giro

degli isolati – nel senso reale e metaforico

della parola – e poi risale a dirlo alle piante,

allo specchio senza guardarsi, al bottiglione

di odio controllato senza contare i bicchieri…

 

E chi danza.

 

Perché nelle sale da ballo – classico o moderno che sia – non

si insegna la storia: né le vittorie di Pirro, né la presa

di Singapore, e meno che mai i proclami delle porche

madonne sull’abbattimento dei muri e i turni

alle culle piene senza concorso di padri; promesse

velocemente disdette, ma fatte, firmate ed approvate

in un ristorante cinese di mezza periferia, mezza estate

ed intera finzione.


DA Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2019

 

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