lunedì 11 settembre 2023

Kenneth Rexroth

 

SPECCHI DOPPI

 

È il buio lunare.

A notte inoltrata, a fine estate,

le costellazioni autunnali

s’accendono nel cielo arido.

L’aria odora di bestiame, fieno

e polvere. Nel vecchio frutteto

le pere sono mature. Gli alberi

sono nati da vecchi rizomi.

E i frutti sono immangiabili.

Passando lì accanto certe volte,

sentendo raspare e grugnire,

punto la torcia fra i rami.

Due procioni, col succo acre

di pera e la bava alla bocca

si girano a guardarmi. Gli occhi,

due spugne cariche di luce.

Mi conoscono e non scappano.

Risalendo la strada tra le ombre

nere delle querce, dalla ghiaia

polverosa davanti a me

vedo ovunque scintillare

piccoli punti di fredda luce blu,

simili ai bagliori metallici della neve.

Immaginando di che si tratta,

mi chino a guardare.

Sotto ogni sasso e foglia

di quercia c’è un ragno

con gli occhi che luccicano

verso di me al riflesso

della mia torcia, attraverso

incommensurabili distanze.


Traduzione di Francesco Dalessandro


da The complete poems of Kenneth Rexroth, edited by Sam Hamill & Bradford Morrow, Copper Canyon Press, 2003.

 

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