Oggi cade il ventesimo anniversario della scomparsa di Alessandro. Vi prego tutti di ricordarlo leggendo questa sua poesia - alla quale teneva moltissimo - sulla scomparsa di un altro grande poeta come lui.
INDISCREZIONI SU CAVALCANTI
– Uccidono Guido!
Lo grido nei vicoli
e nelle piazze, alle fontane
dov’è
il viavai dell’acque,
ai cavalieri che passano
con le rosse zimarre,
alle celesti dame.
La gente che si ferma mi dice
che non è vero, che non ha
colpe, che non ho
colpa.
Ma Guido muore! Ieri
ha scritto col sangue,
s’è sbiancato alla candela:
– TU PENSI CHE ARRIVI
DAL
MARE?
Poi non ha detto più nulla,
e c’era molta luna sull’assito
dell’altana. Ai primi
colombi dell’alba,
s’è sporto a guardare
il sole. Là dove LEI
mai sarebbe arrivata.
Io son da solo. Guido
mastica le mascelle,
il suo cuore è bellissimo.
Lui forse no, ma io ho paura
che
non desista,
che chieda.
*
Forse così, in un mattino
doloso di primavera, nato
dai versi, salito a rarità
di suono, a miracoli
di bianco sulla luce
di un volo che pure immobile
e cieco negli istanti
ultimissimi Guido seppe
volare e vedere, morendo
del proprio amore più che
dell’intransigenza
e del genio, e finalmente
sapendolo, come una perla
di Cina rinvenuta nell’anima,
stretta in pugno e di pari
natura, di pari
grazia, LEI,
lui, il mare poco
distante, il mare
che mescola...
Forse cosi
l’immoderato e miserando amico
trovò Guido Cavalcanti
al ritorno sulla terrazza,
un poco scivolato
dalla scranna, gli occhi
sbarrati in alto,
chiarissimi,
più del cielo.
Meravigliosa poesia, c’è tutto lui. Grazie Checco
RispondiEliminaUna grande e lucida operazione linguistica letteraria ed esistenziale. Grazie Francesco
RispondiEliminaMeraviglioso versi
RispondiEliminaMeravigliosi versi.Grazie Checco
RispondiEliminaParole incisive
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