L’OROLOGIO
DEL BAGNO
L’orologio
del bagno non è fermo.
È
solo pigro. O forse non è vero
che
è pigro, è solo un po’ filosofo.
Resta
indietro di un tot di ore al giorno
ma
continua imperterrito
la
sua marcia del giorno e della notte.
Oggi
forse è arrivato a un mese fa,
quando
settembre dolcemente moriva,
e
continua così, cocciuto e lento,
impercettibilmente
ogni
giorno più lento.
E
va bene così, perché io la pila mica gliela cambio.
Lo
guardo, la mattina,
mentre
mi affanno per non perdere il treno,
e
la sera, distrutto,
quando
vorrei che la notte durasse
per
ore e ore e ore,
e
vorrei dormire da sveglio, e assaporare
ogni
minuto, ogni secondo rotondo
che
mi separa dall’ansia dell’alba.
Lo
vedo, sfasatissimo
e
contento, e sorrido.
Certe
volte mi sorride anche lui.
(inedita)
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