lunedì 24 gennaio 2011

George Gordon Byron

QUANDO CI SEPARAMMO


Quando ci separammo
in lacrime e in silenzio,
spezzato in due il cuore
e divisi per anni,
pallida e fredda si fece la guancia,
più gelido il tuo bacio,
e quell’ora davvero fu presagio
del dolore di questa.

La rugiada dell’alba
gelò sulla mia fronte,
fu per me come il monito
di ciò che provo ora.
Hai spezzato i tuoi voti
e ti dicono frivola:
sento dire il tuo nome,
ne condivido l’onta.

È un funebre rintocco
il tuo nome al mio orecchio
e ne rabbrividisco.
Perché eri così cara?
Nessuno sa che io ti ho conosciuta,
e conosciuta bene:
a lungo, a lungo tu sarai un rimpianto
profondo da non dirsi.

L’incontro fu segreto,
e in silenzio lamento
che il cuore m’ha scordato
e l’anima tradito.
Se dovessi incontrarti
dopo tutti questi anni,
oh, come salutarti?
Con lacrime e silenzio.

Traduzione di Francesco Dalessandro
da Il sogno e altri pezzi domestici, Il Labirinto, 2008

Byron, Poetical Works, Oxford University Press, London, 1970

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