lunedì 14 dicembre 2015

Antonella Anedda

ADESSO, ORE 21

È quasi buio ma scrive. Si crede in pace
invece il mondo trema.
Le fiamme avvolgono latrine, tetti di lamiera,
gli oleandri ardono sabbia dentro il cielo
e più a oriente altri roghi, terrore, gente a schiera.
In fuga? Non lo sa. Tende la gola,
vede soltanto in parte, si addormenta.

Sogna che il viola non è fuoco ma tramonto
misto alle luci che accendono in cucina,
che lo spavento è un nome come un altro
e la storia un’eco che ripete: “Dormi per sopportare,
pensa che il vento è uguale a ieri,
un fiotto contro le lenzuola”.

Da Salva con nome, Mondadori, 2012


Nessun commento:

Posta un commento