venerdì 18 dicembre 2015

Charles Hubert Sisson

TRISTIA, 1

Causa l’esilio sono qui, all’estremo limite
del mondo, perché la vecchiaia ti porta
al margine delle cose tra le quali vivevi.
Prima della partenza ero uno della razza
di chi trascorre il tempo però pensando ad altro,
mentre ora il tempo riempie l’orizzonte:
non quel che ieri è stato o porterà
il domani, se quel che è stato è morto
e quello che verrà non vedrà mai la luce.
Quando avrà fine? Chiedo solo questo.
La questione non coinvolge altri che me,
io che non vivo neanche più tra quelli
che mi vedono ora come io vedo loro.
Ma non è “come” la parola giusta:
l’età ha dato alla vista la propria cecità,
nessun segno mi dice che il mio posto
è questo. Io sono l’estremo limite di ciò
che è stato, oltre non c’è che il mare.
L’immutabile gelo del Ponto serra tutto.
Ad esso guardo, non a chi conosco,
sebbene corpi occasionali passando
in fretta per strada riescano a catturare
lo sguardo per il tempo di un’occhiata,
non è dove vanno loro che andrò io:
mi volgo indietro all’acqua e sono perso.

Traduzione di FD

da The C. H. Sisson Reader, Carcanet Press, 2014



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