lunedì 28 settembre 2020

Bruno Cavallini

POESIE POSTUME

Nessuna cosa mi ha mai stupito
come quest’uomo
che sopravvive ogni giorno
non conoscendo
di lauti banchetti la gioia
e il bisogno,
ma soltanto il bene
di un pezzo di pane
di un uovo,
di un quarto di vino
di un grappolo d’uva:
compenso di cellule stanche
di vile
materia che muore,
e torna a rivivere
altrove
nell’anima eterna del mondo.


***

Perché non si chiede
tanto di abilitazione
al barbitonsore,
al parrucchiere
che a colpi di
forbice o di
affilato rasoio
mi asporta cellule
vive, non meno
di quelle che al bisturi
di un dotto chirurgo
io affido se il male
mi assale?






da Contrappunto. Bimestrale di poesia e arte, Anno VIII, n. 6, novembre-dicembre 1984

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