A NOTTE INOLTRATA
Pensando al mio amico giovane poeta Gabriele Galloni
Non c’è solo la tomba
e il vuoto della casa
se passo inosservato
nei grandi spazi aerei
dei simulacri.
I morti mi chiamano,
cadono fronde
d'alloro, amaranti
cornucopie
come d'un loro terremoto.
Io
passo avanti, fingendo, e
non ho cura. Mi attardo a
parlare
del più del meno con un
distinto
signore, che risistemava
qualcosa
su di un tumulo di terra,
tomba nuova
o vecchia non ho pensato.
A sera, dopo il tramonto
già il giorno che verrà
benedirà i miei cari
mi attarderò ancora,
su quelli che ho salutato
solo col cuore.
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