CANTI ONIRICI, 190
I giovani condannati invidiano i vecchi, e i vecchi
/ condannati i morti
giovani.
È difficile e duro afferrare
queste cose.
Keats guarda male Yeats
che morì con tutti
gli onori e da vecchio cantò
col massimo
vigore. Enrico apprezzò quell’odio,
ma che dire di
Yeats nei riguardi di Keats
– una fortuna
essersi liberato di Fanny –
lui che stregato
da Maud Gonne ebbe sterili anni
e si vide
abbandonato dagli amici,
scipite le ricompense,
e poi stroncato al culmine,
promettente a
settant’anni! tutte le paure
tranne quella non
riusciron nell’inganno.
Scrocco per scelta
violenti exempla.
In ciò che conta
più, Enrico non sapeva. Mentiamo.
Tutti cadiamo e
moriamo
dopo un decorso
peggiore d’un attesto di voce
tanto terribile
che non ho altro da dire:
meglio il giorno
più corto.
Da Centi onirici
e altre poesie, Einaudi 1978
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