venerdì 27 maggio 2022

Attilio Bertolucci

 LETTERA DA CASA

(inviando dei versi a Giorgio Bassani)


                                                              Qui è l'estate,

una sera dopo l'altra si aprono

le finestre per dare aria alle stanze,

allora riflettono gli specchi una campagna

che il cucù intermittente di lontano,

chi sa dove, immalinconisce.

Un alto carro di fieno si presenta

traballante, esce portandosi un ragazzo

perso nel raggio obliquo del tramonto

fra trofei verdi che già dolcemente

si piegano avvizziti. (Addio, addio,

uscito dallo specchio dove vai?

Oh, vicino, se si ode il tuo

parlottare indistinto, ma lontano

come se le nostre spoglie ormai

giacessero presso quelle che sono

chiuse nel muro sbiadito.)

Ora parla invisibile con uomini

che scaricano il carro nel fienile

e finito il lavoro lo isseranno

a quel rosone di mattoni tiepidi

che guarda verso la città distesa

in una vertigine di pianura aperta

nella sera.


da Le poesie, Garzanti, 1990

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