ROMA
quello che vita ha
dato vita vuole
anche se duole il
piede nella scarpa
e Roma triarca si fa
ospizio
inizio che non perdi
per distanza
morte che avanza cupa
e lupa strappa,
mappa ritorta che non
sbaglia strada
ma la incolla al punto
di partenza
debole scienza in aria
di vacanza
per tutto il verde che
morde le mura,
Roma sicura come
l’odio suo
l’antico custodito in
prepotenza
la struscia il sole,
l’acqua la tormenta
ma lei fa finta fa la
finta tonta,
la sponda che il
rudere non bagna
la lagna miscredente e
la carogna
del gatto spiaccicato
sulla strada,
fogna a celo aperto,
collettore
di brava gente con il Cave
canem
dove il più pulito ci
ha la rogna.
da Tempo, soltanto tempo, raccolta di prossima uscita per Il Labirinto
Nessun commento:
Posta un commento