IL SOGNO GIOVANILE
Un cupo vetturino m'aspettava
la carrozza davanti al portone
se uscivo era solo per entrare
"Ma io non ho chiamato!" smaniavo
impassibile stava l'incurvato
mentre nell'androne m'agitavo,
chiudevo gli occhi per svegliarmi,
li riaprivo ogni volta per guardare...
ogni volta, dietro il finestrino,
un volto appariva a me rivolto:
una parte m'era familiare
l'altra sfumava oltre confino
e la mezza figura m'attirava
e l'altra mi bloccava sulle scale...
così vidi spuntare tanti volti
e amarli così da rinunciarli
non sentivo né soffi né parole,
s'imboschiva angosciandosi la vista...
nel freddo sonno piansi i quasi nomi
e l'irrisolto volto ch'era il mio
da Un manoscritto domestico, Portatori d'acqua, 2022
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