lunedì 20 agosto 2018

Lois Pereiro


(Debolezzadebolezza for my love without shadows of mourning, pour mon amour, sans ombres, por mi amor sin sombras que «no estás, no estoy, vacío está – Valente – de todo ser el aire, … qué giratorio cuerpo el de la nada»…


(Debolezzadebolezza per la luce dell’angelo caduto)

Non voglio nasconderle nulla di me
che non avrebbe mai saputo con certezza
se io non glielo avessi detto.

Le potrei offrire lo spazio che occupo,
le parole, la forza e la fermezza
che si alimenta di quest’amore perplesso,
in stato di grazia ogni cellula;
le ombre conquistate e prigioniere
o l’energia suicida del mio dolce concedermi
al nuovo territorio inesplorato
della sua esistenza appena scoperta.
Sereno e deciso, mi rinchiudo senza paura
in questo nuovo mondo sconosciuto
e provo a risolvere l’incognita
della sua indifferenza, il suo mistero,
ogni giorno più sonnambulo e inerme
il mio sguardo innamorato di lei.

Deve sapere tutto ciò che ancora non sa
di me e dei miei cupi pretesti
prima che quest’ultimo sogno
si mescoli nell’oceano del nulla.
Ma continuerà assente o sempre protetta
dalla morte in stand by che mi accompagna.
Preferirei che ereditasse ciò che ancora avevo
prima di scommettere vita, morte e anima
in un’unica partita che ho perso;
e quando l’esattore verrà a reclamare il debito
gli darò l’anima e la morte, lasciando a lei la vita
che non ho utilizzato e che ancora si mantiene intatta.
Così in qualche modo starei con lei:
nel suo corpo su questa terra
e il mio al di sotto d’essa.

Luglio ’95

Traduzione di Marco Paone

da Poesia ultima di amore e malattia, aguaplano, 2017


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