venerdì 8 marzo 2019

John Berryman


IL SUO TRASTULLO, SOGNO E QUIETE

312.

Sono venuto a Dublino per fare i conti con te,
Ombra maestosa, che lessi così bene
tanti anni fa,
ho appreso la tua lezione a dovere? ho letto tra
le frasi fino al reale? nel tuo cielo, il tuo inferno,
ho bene indagato?

T’ho poi scordato per anni, messo da parte,
l’ingratitudine è un male necessario
per rinnovar le cose:
ho portato la famiglia per cavarmi d’impaccio,
ho portato il mio fiacco rimorso e il mio omaggio,
solo un libro o due

ho portato, incluse alla fine le tue ultime
strane poesie composte sotto lo spettro della morte
Le tue alte figure volteggiano
ancora nella mente e tutto il tuo passato
colma il mio orto recinto d’un alito mielato
in cui, festuca, mi aggiro.

Traduzione di Sergio Perosa

da Canti onirici e altre poesie, Einaudi 1978

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