mercoledì 28 luglio 2021

Isabella Vincentini

ISOLE

                                            Davvero qui in Grecia il miracolo è il fiore

                                            certo della necessità.

                                                                N. Kazantzakis, Zorba il greco


E vennero i giorni di sole e di vento,

l’aria più lieve della vita, si acquieta la mente

nella monotonia accecante del bianco e del blu

cubi, chiesette, cupole, icone e Santi.

Madonna della Porta Piccola, gerani e basilico,

Madonna della nostra Indigenza, colombaie e corrimani,

Madonna degli alberi secchi, l’azzurro dei nostri vasi e portoni,

per i nostri mattini di Quaresima,

per i nostri Lunedì dell’Angelo

per il Lunedì pulito, Kathari deftera,

Madonne della nostra Terra di mare e di vento,

occhi di conchiglia e d’arenili, indago e silenzio,

non piangete, finito è il Carnevale, suvvia,

lanciamo ancora aquiloni per interrogare Adrastea

sui nostri fieri destini, sulla Necessità della nostra Storia.

Bianco e calcare il cuore delle rocce, timo, salvia e menta,

il miracolo è certo, come il fiore della necessità.

Digiuni e preghiere, ma brillano i nomi alla luce dei miti

e muterà, muterà, seppure a passo d’indigenza il tempo.

Senti?

le sirene fischiano

la nave entra di nuovo in porto, aprono i forni e le latterie,

pullulano i kafeneia e le pasticcerie,

si riempiono di carni affumicate le strade,

di sandali, ceramiche e lini, sorridono ninfe e fauni

dalle vetrine, ci guardano tappeti di lana e gioielli in filigrana.

Qualcosa può ancora accadere

salta il cuore tra le rocce, grossi ciottoli

ci distendono sull’arenile,

dammi la mano, dimmi,

è così?


da Forse un altrove. Ipotesi di viaggio attraverso la poesia, Il Labirinto 2021

1 commento:

  1. La visione è così - poeticamente - veritiera, che sembra di sentire il profumo intenso del mare e delle isole...
    Bella!

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