ISOLE
Davvero qui in Grecia il miracolo è il fiore
certo della necessità.
N. Kazantzakis, Zorba il greco
E vennero i giorni di sole e di vento,
l’aria più lieve della vita, si acquieta la mente
nella monotonia accecante del bianco e del blu
cubi, chiesette, cupole, icone e Santi.
Madonna della Porta Piccola, gerani e basilico,
Madonna della nostra Indigenza, colombaie e corrimani,
Madonna degli alberi secchi, l’azzurro dei nostri vasi e portoni,
per i nostri mattini di Quaresima,
per i nostri Lunedì dell’Angelo
per il Lunedì pulito, Kathari deftera,
Madonne della nostra Terra di mare e di vento,
occhi di conchiglia e d’arenili, indago e silenzio,
non piangete, finito è il Carnevale, suvvia,
lanciamo ancora aquiloni per interrogare Adrastea
sui nostri fieri destini, sulla Necessità della nostra Storia.
Bianco e calcare il cuore delle rocce, timo, salvia e menta,
il miracolo è certo, come il fiore della necessità.
Digiuni e preghiere, ma brillano i nomi alla luce dei miti
e muterà, muterà, seppure a passo d’indigenza il tempo.
Senti?
le sirene fischiano
la nave entra di nuovo in porto, aprono i forni e le latterie,
pullulano i kafeneia e le pasticcerie,
si riempiono di carni affumicate le strade,
di sandali, ceramiche e lini, sorridono ninfe e fauni
dalle vetrine, ci guardano tappeti di lana e gioielli in filigrana.
Qualcosa può ancora accadere
salta il cuore tra le rocce, grossi ciottoli
ci distendono sull’arenile,
dammi la mano, dimmi,
è così?
da Forse un altrove. Ipotesi di viaggio attraverso la poesia, Il Labirinto 2021
La visione è così - poeticamente - veritiera, che sembra di sentire il profumo intenso del mare e delle isole...
RispondiEliminaBella!