venerdì 23 agosto 2024

Domenico Ludovici

 LA PRIMA VOLTA

 

 

I

 

dopo quella mattina con la rosa

(prima: «salvata dal 63»)

ed una settimana di amorosa

comunione e di sguardi dopo le

 

carezzine veloci con la scusa

di darti la tazzina del caffè

o camminarmi al fianco timorosa

che qualcuno capisse chissà che

 

ecco venuta l’ora tanto attesa:

busso alla porta e pieno d’ansia aspetto

apri e m’abbracci finalmente arresa

 

sul divano ti stringo non resisto

più, mi baci ti tocco andiamo a letto?

prima vai in bagno poi ti spogli assisto

 

eretto


II

 

ah che ore amore! due volte mi sono

piegato tra le cosce per leccarti

la fica, la prima con sofferta

pazienza e perizia: guizza piano

 

la lingua sulle labbra già bagnate

sulla crestina duretta eccitata,

mentre ti lecco con un dito cauta-

mente t’esploro: tu già pronta a darti;

 

la seconda veloce perché ho fretta

di prenderti: mi chino e la mia lingua

guizzando sulla fica apre la stretta

 

delle tue labbra dov’è più languida

la carne e tu già pronta e all’erta

t’offri ansante così giacendo esangue

 

aperta

 

III

 

eretto dentro la calda fessura

aperta sono entrato dopo averla

leccata e così amore ogni paura

è svanita ho pensato «com’è bella»

 

e mi son detto «vorrei tanto farla

felice» e ho sospirato «se mi amassi»

però non hai sentito: eri già nella

piccola morte, ma fa’ che non passi

 

l’affanno dolce del tuo cuore resta

tra le mie braccia cura la mia smania

mentre parliamo ce l’ho ancora duro

 

mi desideri prendilo ma questa

voglia non mi dà pace già le mani

ti toccano ti tengo… ah se il futuro

 

terminasse già qui senza l’oscuro

domani


da Sonetti d'amore, di sesso e di morte. Inediti

Nessun commento:

Posta un commento