lunedì 5 agosto 2024

Vincenzo Di Maro

 VISTO DA VICINISSIMO


Visto da vicinissimo, il fenomeno rosa

- nel senso vegetale – neanche esiste:

ma fugge in isolati di molecole

per poi precipitare in buia onda

percorsa da un abbaglio di faville.

Basta ignorarlo per celebrare il vuoto

trovando poi al suo posto chissà cosa:

forse l'effigie di uno dei nostri volti

che fluttua al negativo, su un ammasso

di particelle. Sembra fine Ottocento:

vecchi tram a cavallo, le spettrali

ombre di una metropoli

tra quinte in bianco e nero, una fiumana

che s'invortica in tondo, tra fanali

e cappelli: così a volte si sgrana

la pellicola instabile del mondo.

E noi comodi, a bordo di un landò,

fino ai giardini in fondo alla città

per vedere la dama, per ritrovare quella

cui, prima di ogni nascere,

consegniamo la rosa.


(inedita)

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