venerdì 4 febbraio 2011

Camillo Sbarbaro

SONNO, DOLCE FRATELLO DELLA MORTE


Sonno, dolce fratello della Morte,
che dalla Vita per un po’ ci affranchi
ma ci rilasci tosto in sua balìa
come gatto che gioca col gomitolo;
di te,finché la mia vita giustifichi
la vita della mia sorella e un segno
che son vissuto anch’io finché non lasci,
io mi contenterò e del tuo inganno.

Vieni, consolatore degli afflitti.
Abolisci per me lo spazio e il tempo
e nel nulla dissolvi questo io.
Nessun bambino mai cosi fidente
s’abbandonò sul seno della madre
com’io nelle tue mani m’abbandono.
Quando si dorme non si sa piu nulla.

da Pianissimo, Marsilio, 2001

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