UNA PICCOLA CHIESA
io sono una piccola chiesa (non una cattedrale)
lontana da splendori e squallori di città frettolose
-io non m’affliggo se i già brevi giorni diventano più brevi
né mi dispiace quando sole e pioggia fanno aprile
la mia vita è la vita di chi semina e miete,
le mie preghiere sono le preghiere di rozzi ragazzi della terra
che lottano (trovano e perdono ridono e piangono)
le loro gioie o tristezze sono la mia felicità o il mio dolore
un miracolo incessante fiorisce intorno a me:
nascita gloria morte e resurrezione,
su di me quando dormo fluttuano simboli ardenti
di speranza e io veglio montagne di perfetta pazienza
io sono una piccola chiesa (lontana dal frenetico mondo
del tormento e dell’estasi) in pace con la natura
-io non m’affliggo se notti già lunghe diventano più lunghe,
né mi dispiace quando il silenzio si fa canto
da inverno a primavera, la minuscola cuspide
io levo alla Sua grazia la quale sola è eterna:
eretta nell’immortale verità della Sua presenza
(con umiltà accogliendo la Sua luce, con orgoglio la tenebra)
Traduzione di Francesco Dalessandro
E. E. Cummings, 95 poems, Harcourt Brace Jovanovich, Inc, 1958,
bellissima, non sapevo che e.e.cummings fosse "religioso"; e "l'orgoglio" con il quale la chiesetta accoglie la tenebra è nonpareil.
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