lunedì 22 agosto 2011

Marco Vitale


TRE POESIE


*

Fuori piove di nuovo il foglio è bianco
il sonno un tenue filamento
che torni ad ascoltare. Ancora
accesa è la lampada, riposi
un poco gli occhi e un poco
domandi con parole che sembrano

polveri nel velario dell'acqua


*

Non avevo mai visto così solo
un angelo sorreggere una rosa
di luce come un curvo
Atlante il peso e i sogni della Terra
Non vedevo il suo coro
ma le ali il vento di lassù le aveva
ora consunte – tendere
ai lati quel bel disco
che la pazienza di una gente
anonima scolpì perché restasse
come stasera, così chiaro, in alto

sul pianto della pietra e il silenzio cristiano



*

                                                         a mio padre

Fu l’estate di Eusebio e Bobby Charlton
del grande Yascin di quel goal fantasma
sul bel prato di Wembley
I nostri solo furono umiliati
dalla beffa inattesa di un dentista
lo raccontavano alla radio e tu
per noi ma consolandoci
con quel profumo di bel gioco e d’Inghilterra

Sarà per questo che s’impiglia ancora
nella rètina il dono dei colori
delle maglie e lo schema
coi nomi delle squadre
da te ripreso con impegno
in una sera dopo il mare

Le quattro finaliste come poi mi parvero
per sempre le più forti del mondo

da Canone semplice, Jaca Book, 2007

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