AMORE IN GIARDINO
Affacciato in giardino con gli occhi
appesi alla luce matura del tardo
mattino festivo assisto allo scontro
d’amore di due tartarughe.
E’ il maschio a insidiare a inseguire
la femmina a metterla alle strette;
la tormenta mordendole il muso
e le zampe l’assale senza darle
tregua ostinato le sale sul guscio
le dà colpi sofferti ma a vuoto
perché lei si ritrae si sottrae paziente
agli assalti ai suoi morsi amorosi
cerca riparo sotto i rami bassi
degli allori e poi prova a liberarsi.
Finché stanca di resistere e negarsi
eccola vinta cedere all’ardore
del compagno e concedersi…
E lui giovane maschio finalmente
con il piccolo guscio eretto contro
il gran guscio di lei le dà colpi
elastici e decisi – che lei prona
e ferma ora accoglie e riceve –
ma accompagnati con un forte grido
anzi forse uno spasimo… Piacere
e pena forse prova per la prima
volta. Io noi stessi riconosco
in quel muto cercarsi, il tuo fuggire
in quella fuga la tua resa in quella resa.
Da Lezioni di respiro, Il Labirinto, 2003
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