PASSEGGIATA NASCOSTA
Si ode il cuculo tra gli alberi secchi;
il suo canto di vuoto ci risuona
finché giungiamo sulla via soleggiata.
Si unisce la routine al nostro passo,
e respiriamo l’aria meno sporca,
con addii perduti e alcuni volti
senza vita ospitati nel ricordo.
Cominciato già marzo e il suo tepore,
si schiudono le gemme sopra i rami
e il fumo vegetale si dilegua
davanti ai nostri occhi tardi, pigri.
Al ritorno, tre uomini in ginocchio
tenevano chinati i loro corpi,
sotto una grande acacia polverosa.
Chi sta pregando ha la pelle scura
e ha portato il suo dio tra la fretta.
Esce il sole e tra gli alberi si cela.
Torna il cuculo e l’eco sua insistente.
Sarà tutto lo stesso in altri anni.
Ciò a cui ora si assiste è già dimenticanza.
Traduzione di Emilio Coco
da Poeti spagnoli contemporanei, Edizioni dell’Orso, 2008
Nessun commento:
Posta un commento