lunedì 26 aprile 2021

Gerard Manley Hopkins

 PER R. B.

 

Il sottile piacere che genera pensiero: il forte

sprone, vivo e tagliente come fiamma soffiata,     

soffia una volta eppure, prima spento che acceso,

lascia la mente gravida di un canto immortale.

 

Per nove mesi, anzi no, anni, per nove anni, tanto

a lungo dentro sé lo porta, sopporta, pettina e cura:

e se del perso intuito essa vedova vive, però il fine

le è noto ora e la mano lavora senza errore.

 

Il dolce fuoco, sire della musa, alla mia anima

serve; io voglio l’ebbrezza unica di un’ispirazione.

Oh ma se dei miei versi in ritardo tu perdi                      

 

il flusso, il frullo, il canto e la creazione,

il mio mondo invernale, che respira appena quella gioia

ora, con un sospiro cede a darti la nostra spiegazione.                

 

(1889)


Traduzione di Francesco Dalessandro

 

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