mercoledì 14 aprile 2021

Luigi Cannone

 SONETTO XXX


Ebbi un'anima e il suo lungo distacco

e quel che fu non è nulla di questo

momento che incide mentre mi leggi,

nulla di questo passare di rondini,


così delirando paura e forza

tra le cose e tratti d'oscure veglie.

Venga più scuro ancora in faccia al grigio

tollerarsi ancora un po', salivando


i corpi fragili e spesso l'amore

che spaventa e non si dice, più scuro

il limite selvaggio e cieco vento.


Che pensi tu di questo aspro morire

e dell'anima che imbroglia la sorte

ed evade rarissima alla morte.


da Ancora meno, puntoacapo, 2021



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