venerdì 16 aprile 2021

Luigi Cannone

 SONETTO XXXI


Al ritorno le luci della sera

e il tronco che corruga e le sterpaglie

si aspettano d'esistere da noi,

silenzio tra il latrare e l'ampia terra.


Lo confido a te il vuoto della vita,

il passato ed il futuro che esiste

già morto in figure perdute e inganni,

lo dico tra le foglie e la bellezza


di questo cielo sanguinoso e nudo

e che mi veglia tra le cose dette.

Continua a ritornare l'incessante


maturare della luce dal buio

o mai la trama sfatta del presente,

lo svelarsi del tutto in mezzo al niente.


da Ancora meno, puntoacapo, 2021

1 commento:

  1. buon pomeriggio. Ho appena letto il Sonetto XXXI di Luigi Cannone e con sorpresa vedo che manacano le rime tra i vari versi. Magari sono a io non sapere che anche così è possibile comporli. In tal caso, è possibile avere qualche riferimento letterario?
    grazie.

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