LA VITA CHE AMAI...
La
vita che amai e quel che fu
il
mio mondo.
A
volte sogno se ancora
esiste.
Ma
gli anni asciugano
il
mio corpo
e
abituo gli occhi ad accettare questo paesaggio come
l’ultimo.
Non
disperare m’è costato molto,
benché
sappia che la vita può solo
volgere
al peggio.
A
volte, per me e pochi
amici
pretendo
quell’antico
splendore.
Come
un assetato l’acqua, aspetto
la
notte.
Allora
cammino verso i bar
del
porto,
e
nella bellezza di qualche donna dimentico
l’esilio.
Traduzione di Francesco Dalessandro
da Museo de cera, Editora Regional de Murcia, 1984
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