È uscito da poco Linea di basso ostinato, libro antologia che rompe dopo decenni il silenzio di un poeta importante e non dimenticato da chi lo ha conosciuto, e troppo a lungo restato in silenzio. Perciò voglio inaugurare il nuovo anno di questo blog con una sua poesia, dedicata allo scrittore Vasco Pratolini nella circostanza ricordata dal titolo, per dire anch'io, con un suo verso, rivolgendomi a Paolo: “bentornato, ce n’hai messa, ce l’hai fatta”!
da LETTERE A VASCO
Settima, per l'uscita del MannelloOra che il tuo silenzio si è colmato
di parole che costano sangue – rappresa
la memoria in grumi di miele di fiele –
e vinta ‘sul campo’ la battaglia
appianato tranne uno ogni tuo debito
nel mese che rinnova il prodigio
del cane Smog risorto dal fogliame
in cui è sepolto (finirà quest’inverno,
lo lasceremo alle spalle, vaffanculo)
oggi dodici di marzo, le cinque appena
passate – tanto perché si fermi in qualche
modo la data, come a te piace – come
vedi facendoti il verso, in versi, e fino
a un certo punto scherzando, siccome io
e te, noi lo sappiamo, solo così sappiamo
esorcizzare la vergogna
oggi dunque nel mese e nell’anno
che volenti o nolenti dovremo ricordare,
e nell’ora persino che il tuo poeta
consacra ai naviganti, questo volevo dirti:
ciao pratolo, ciao vasco, ciao dotto’,
bentornato, ce n’hai messa, ce l’hai fatta;
e niente brutti pensieri: paolo lo vieta.
Il viaggio procede a gonfie vele.
12 marzo 1985
da Linea di basso ostinato, Edizioni Il Labirinto, 2023
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