TESTAMENTO
Io,
Giuliano, l’imperatore, avvolto
dalle
sabbie di Persia, sotto cieli
di fuoco,
vedo incombere la notte
sul mondo
che si inchina al nuovo dio
degli
eserciti, io, l’ultimo filosofo
con gli
occhi fissi al sole, cieco agli occhi
di quei
ciechi che cercano il riscatto
fra le
ombre, io disperdo nei millenni
l’impero
senza fine e all’avvenire
restituisco
il carro ed i cavalli
mentre
attendo la freccia che tormenta
Zenone il
saggio e penso agli imminenti
secoli bui,
io, già di pietra, immobile,
in questo
tempo supremo, nell’ora
in cui
morendo snebbiano i misteri.
Da Molti
dei,
Edizioni San Marco dei Giustiniani, 1987
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