mercoledì 23 novembre 2011

Percy Bysshe Shelley

ESORTAZIONE


I camaleonti si cibano di luce
e d'aria; amore e fama sono il cibo
dei poeti: se i poeti potessero,
in questo vasto mondo di pena,
anche loro trovarlo senza tanta
fatica - muterebbero mai come fanno
i camaleonti mutevoli che accordano
il loro colore ad ogni raggio
di sole, almeno venti volte al giorno?

Sono i poeti sulla gelida terra
come sarebbero i camaleonti, nascosti
dalla nascita in una grotta marina;
dove è la luce cambiano colore
i camaleonti: così i poeti dove
non è l’amore. Poiché è amore
camuffato la fama – e se pochi
l'uno o l’altra raggiungono, non giudicate
strano questo anelare dei poeti.

Ma non osate macchiare con ricchezza
o potere la mente celestiale,
libera di un poeta: se i luminosi
camaleonti si nutrissero d’altro
che di raggi e di vento, diventerebbero
subito terreni, come i loro fratelli
ramarri. Figli di una più fulgida
stella, spiriti che venite da oltre
la luna, rifiutate quei favori!


Traduzione di Gianfranco Palmery

Da Alla Notte e altre poesie, Il Labirinto, 2002


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