MULTIPLO DI COSA INGOMBRA, L’ODORE
Multiplo di cosa ingombra, l’odore
ci lascia ammutoliti sugli stipiti
verso ponente, con zampe larghissime
di tartaruga. Pèndula dal ciglio
del tempo ormai questo giorno imbrunito
a foglia, a goccia, attento all’istante
che ci distacca e stilla trasparenti.
Un candore dall’alto, dopo il tuono
nero, svela in forma che blanda preme,
sulla pozzanghera molata al vento,
quell’unisono che ci fa più poveri.
Passano sul bianco dello stradone
le boccie, la festa, le biciclette
e un delicato terrore d’ognuno.
Da
Stanze della vita,
Rotundo, 1988
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