Ci sono libri nei quali ci si perde, nei quali si entra per perdersi, perché non si vuole più uscirne. Sono quelli che indagano l’anima o il mistero di sé.
Di ognuno di questi libri offro solo l’incipit, ovvero il primo, o i primi paragrafi; di qualcuno, l’ultimo o gli ultimi, ovvero l’explicit. Spero, per voi che leggerete, che servano d’invito a perdervi in essi.
IO VIRGILIO
Ancora
possiedo il corpo d’inquarto compatto, ma ch’è insano all’interno come avviene
a certe grosse mele che spaccate, invece della polpa soda che la loro buccia
colorata lascia presagire, rivelano il dilatarsi d’una marcescenza. Abituato
alla parvenza m’accorsi tardi d’essere malato, e però riconoscendo la necessità
pura del male, che mi si estendeva dentro, e della prepotenza che doveva
dall’accumulo comunque rifluire alla vita, avendone l’identico segreto e in sé
molto sereno motivo. Quando glielo dico Alessi sorride e cambia discorso. Ma
riunito, senza resistere, alla potenza di vita preliminare che cumulandosi
ammala, il dolore mi si discioglie, scisso da ogni ulteriore intima aderenza.
Da
Io Virgilio, Marsilio, 2023
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