lunedì 29 gennaio 2024

Marco Vitale

 

EPPURE RIPENSANDO A QUELLA LUCE

 

 

Eppure ripensando a quella luce

in questi giorni così netta e insieme

così proba non sembra vero

Tutto pare rimasto

in quelle linee conosciute la porta

come il mattino che si aprì

la prima volta, le voci

intorno al tavolo, il subitaneo

vento


Il profilo dei larici

non ha mutato colore? 


(INEDITA)

 


1 commento:

  1. Le ultime 2 poesie di Vitale mi sembrano poesie che parlano di assenza, in una maniera talmente piena da farla toccare e smentirla.

    Mi piace tanto l'endecasillabo di sapore classico che apre il componimento, con gli accenti ravvicinati sul finale e un tono ascendente.
    Mi piacciono molto alcuni rimandi esterno-interno verso (v. 5 - porta; v. 7 interno - volta), e mi piace anche moltissimo il distico finale che gioca con le unità mensurali: prima un bel settenario (ma di 8 sillabe perché sdrucciolo), e poi un ottonario, ma piano. C'è un lavoro "a fisarmonica" che rende piacevole leggere il testo, ma che dà anche l'idea di una voce del tutto interiore.

    Come se fosse un discorso che il poeta fa con qualcuno che gli è vicino e che il lettore non vede, e i versi ci tirassero dentro questa intimità.

    In fondo sono versi dolorosi, e tremendamente delicati.

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