QUANDO
TU SARAI MORTA
Quando tu
sarai morta, morta, e lontana dal peccato stupendo,
e l’anima
disincarnata gemerà sul dirupo dell’abisso estremo
lasciando
per sempre il suo cuore al freddo in un letto di terra,
quando,
fuori dal corpo che il mio corpo ha amato, l’intima-
anima sarà,
nuda dopo la spietata metamorfosi,
cosa dirà
alla mia, quando morti, noi, morti saremo?
(Quando io
sarò morto, morto, e tu sarai stata distesa,
col corpo
dalle mie labbra sì amato dato ai vermi al loro bacio
con la
fresca gola liscia, e la testa dalla chioma luminosa–).
Traduzione
di Francesco Dalessandro
Da
Etcetera: The
Unpublished Poems, Liveright, 1983
Ancora
una variazione sul tema oraziano del carpe
diem.
Il 4 aprile avete letto Alla
sua donna ritrosa di
Andrew Marvell; il 6 aprile, la poesia di Yeats Quando
tu sarai vecchia.
Lunedì scorso avete letto la poesia di Lorenzo Stecchetti con lo stesso inizio. Mercoledì avete letto il sonetto di Ronsard al
quale sia Yeats sia Stecchetti si sono ispirati. Ecco oggi una
diversa variazione, per dopo la vecchiaia.
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