QUANDO,
VECCHIA, LA SERA
Quando,
vecchia, la sera filerai seduta
accanto al
fuoco a lume di candela,
ripetendo i
miei versi dirai meravigliata:
mi ha
cantata Ronsard, quand’ero bella.
Con te non avrai serva che sonnecchi
vinta dalla
fatica che udendo le parole
e il nome
di Ronsard non riapra gli occhi
e sveglia benedica il tuo per le mie
lodi.
Io sarò
già un fantasma che riposa
senz’ossa
in terra sotto i mirti ombrosi
e tu
vecchia e incurvata al focolare
rimpiangerai
l’amore che sdegnasti ritrosa.
Vivi oggi,
ascoltami, non aspettare
domani,
cogli adesso le rose della vita.
Traduzione
di Francesco Dalessandro
Da Oeuvres
completes,
Gallimard, 1993
A parte Alla
sua donna ritrosa di
Andrew Marvell, pubblicata il 4 aprile, la poesia di Yeats del 6 aprile e quella di
Lorenzo Stecchetti pubblicata lunedì scorso, sono entrambe imitazioni di questo famoso sonetto di Pierre de Ronsard.
E dopo
la vecchiaia? Si sa... Ecco, allora, E. E. Cummings che scrive When
thou art dead.
Lo leggerete venerdì.
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