mercoledì 7 dicembre 2011

Pierre de Ronsard


QUANDO, VECCHIA, LA SERA

Quando, vecchia, la sera filerai seduta
accanto al fuoco a lume di candela,
ripetendo i miei versi dirai meravigliata:
mi ha cantata Ronsard, quand’ero bella.

Con te non avrai serva che sonnecchi
vinta dalla fatica che udendo le parole
e il nome di Ronsard non riapra gli occhi
e sveglia benedica il tuo per le mie lodi.

Io sarò già un fantasma che riposa
senz’ossa in terra sotto i mirti ombrosi
e tu vecchia e incurvata al focolare

rimpiangerai l’amore che sdegnasti ritrosa.
Vivi oggi, ascoltami, non aspettare
domani, cogli adesso le rose della vita.


Traduzione di Francesco Dalessandro

Da Oeuvres completes, Gallimard, 1993


A parte Alla sua donna ritrosa di Andrew Marvell, pubblicata il 4 aprile, la poesia di Yeats del 6 aprile e quella di Lorenzo Stecchetti pubblicata lunedì scorso, sono entrambe imitazioni di questo famoso sonetto di Pierre de Ronsard.
E dopo la vecchiaia? Si sa... Ecco, allora, E. E. Cummings che scrive When thou art dead. Lo leggerete venerdì.  

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