UNA
NOTTE LA LUNA
Reduce
da piccoli misfatti la luna si allontanò,
e
il tetto, straniato dalla luce e addobbandosi a lutto
dopo
che quel magico volto su sepolto dalle nubi
aggredì
il cielo come una bocca. E quando strappi
di
piccole zampe nere allentando il volo si posero
sopra,
con i loro abiti cerimoniosi di penne scure
inviando
all’aria i loro saluti con voce stridente,
già
la luna che come una màcina divorava la nube
s’era
rivista lassù: comparve con gemme sanguigne, e come
un’acqua
strana premesse a cadere, sopra il tetto
che
si inazzurrò pregando il cielo di splendere, cadde
inalterata
come un pettine sui capelli erbosi della terra
e
scivolando sul dorso nero degli uccelli. Quella luce
volle
che lo sguardo fosse magico, e che i misfatti
notturni
cadessero per sempre. E poi l’alba s’impose.
Da
Una
cosa sublime,
Einaudi, 1982
Non so se qualcuno mi può aiutare a capire il senso anche di soltanto la prima frase: "dopo che quel magico volto su sepolto dalle nubi" non vorrebbe una continuazione che non c'è? Poiché è il tetto che "aggredì il cielo come una bocca", non è vero?
RispondiEliminaIl senso è probabile che stia in un refuso: "su" invece di "fu". All'autore non possiamo chiederlo, perché non c'è più.
RispondiEliminaGrazie molte! Vista la vostra pazienza, avrei qualche altra domanda da porre:
RispondiElimina1) "gemme sanguigne": la luna con gemme rossastre?
2) "e come un’acqua strana premesse a cadere" : come = siccome (oppure "mentre", oppure proprio "come" nel senso di "nello stesso modo")? premesse = aveva premura di? "premeva"? "si mise"?
3) inalterata? perché portata giù direttamente dalla pioggia (l'acqua strana)?
Chiedo scusa per cotante domande, ma il testo è sublime davvero!
Macchie rosse, insomma. Come è proprio come, cioè nello stesso modo. Premere: spingere, calcare, esercitare una pressione...
RispondiEliminaInalterata. Il testo è "sublime" proprio per queste ambiguità, per l'atmosfera magica del tramonto della luna alle luci dell'alba.