venerdì 2 marzo 2012

Luigi Amendola


UN ANNO LETTERARIO?
(marzo 1986 – marzo 1987)


Primavera

Prima vera mia nascita
il
Carteggio del rancore
esce nella latitanza degli affetti,
ma sono un “esordiente di talento”
scrive Pomilio, mio maestro,
e guardo nelle lacrime
il narciso riflesso.


Estate

Inaspettato premio Montale
attraversa luminoso la calura
in ritardo sugli anni la novella
di Maria Luisa Spaziani il telegramma.
Consumo la stagione in un millennio
col diario che fugge...
di Marco Lodoli, già un classico.


Autunno

Pavento l’iscrizione a Lettere
per quell’ansia di regole
che m’inchioda a scrivere
e trovo con i testi gli accademici
dai nomi circoscritti, casta
di reprobi, fantasmi del sapere
sempre più rarefatti e genuflessi.


Inverno

Inverno dello scrivere nemico
ci ha insegnato Beppe
vero poeta fra tanti dubbi Vati.
L’ultima volta vivo
in cerca di lavoro alla stazione
termini di confronto
io, lui e Francesco Dalessandro:
estremo guado i mercati della frutta.
— Non ne ho la forza — mi rispose quieto
e già più vasta era la sua assenza.


Primavera

Torna indietro il tempo
ed è nuova mente ad Orione
di fili tenui di calendula
e greppie gonfie di zeffiri;
ecco gli affanni, le mutilate lodi
d’uomo ancorché poeta
vieto a navigare asfodeli
che mena fendenti di bardana
al drago furente
della sua linfa malata.

Dalla raccolta inedita Acquedotto Felice


1 commento:

  1. C'era e c'è molto da imparare da Luigi , Poeta ingiustamente dimenticato .

    leopoldo attolico-

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